A gennaio 2024 si stima per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-8,7%) rispetto alle esportazioni (-4,5%). La contrazione su base mensile dell’export è dovuta alle minori vendite di beni strumentali (-9,2%) e beni intermedi (-8,3%); aumentano, invece, le vendite di energia (+13,2%) e beni di consumo durevoli (+0,6%) e non durevoli (+1,4%). Dal lato dell’import, si rilevano riduzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-12,8%) e beni di consumo durevoli (-11,9%) e non durevoli (-9,7%).

Su base annua, a gennaio 2024, l’export flette dell’1,2% (era -7,0% a dicembre 2023). La flessione è determinata dalla riduzione delle vendite di beni intermedi (-14,8%), in particolare, e di beni di consumo non durevoli (-1,4%). L’import registra una contrazione tendenziale del 19,4%, cui contribuisce la riduzione degli acquisti di tutti i raggruppamenti e, principalmente, di energia (-35,8%) e beni intermedi (-16,6%).

A gennaio 2024 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +2.889 milioni (-1.386 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-4.410 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-7.488 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 6.102 milioni di gennaio 2023 a 7.299 milioni di gennaio 2024.

A gennaio 2024, si rileva una decisa contrazione su base annua dell’export verso la Cina (-46,2%). In netto aumento, invece, le vendite verso paesi ASEAN e paesi OPEC (per entrambi +26,4%), Giappone (+19,9%) e Stati Uniti (+14,4%).

Tranne che da Stati Uniti (+24,5%) e Turchia (+16,2%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Le riduzioni tendenziali più marcate riguardano gli acquisti da Russia (-79,6%), paesi ASEAN (-27,9%), paesi OPEC (-21,8%), Cina (-21,6%) e paesi MERCOSUR (-20,0%).

A febbraio 2024 emergono segnali contrastanti dal clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta da 96,4 a 97,0 mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 97,9 a 95,8. La flessione è dovuta ad un diffuso peggioramento della fiducia in tutti i comparti economici indagati pur rimanendo comunque sul livello medio degli ultimi sei mesi.

Un’ulteriore evidenza che la definizione data del Superbonus Edilizio come la “più grande truffa della storia della Repubblica Italiana” non sia una sparata (definizione resa da Mario Draghi e dal ministro Daniele Franco prima e da Giorgia Meloni poi), si trova in una fotografia pubblicata in settimana da Unioncamere: sono 11 mila le aziende edili che hanno avviato un’attività a fine 2020, per chiuderla fra il 2022 ed il 2023.

  • Mercati in crescita: il portafoglio ordini di Leonardo SpA (militare ed avionica) ha raggiunto i 40 miliardi di euro. Mai stato così robusto.